Panel 8.1 – The storage in urban economy: Rome and its ports
Organisation/Vorsitz:
- Evelyne Bukowiecki (École française de Rome)
- Milena Mimmo (Aix Marseille Université)
Vortragende:
- Milena Mimmo (Aix Marseille Université, CNRS)
Rome. The urban warehouses and the storage topography - Evelyne Bukowiecki (École française de Rome)
The storage architecture in maritime ports of Rome (Ostia and Portus) - Andrea Guaglianone (Università di Venezia)
The Grain Circulation System within the Urbe: Contextualising the frumentationes in the Urban Texture of the Regio IX - Alessia Contino (Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l'Area archeologica centrale di Roma)
Rome and urban wastes: a problem of storage, elimination and reuse - Giulia Boetto
Loading and unloading: sailing up the Tiber to Rome
Panel abstract
In recent years, many studies have been devoted to the warehouses of the ancient world, but only recently have the close links between storage facilities and urban economy begun to be reconstructed. In each city, the warehouses have played a central role in urban supply dynamics, capable of receiving and storing goods for relatively long periods. Control of the widespread distribution of goods, both incoming and outgoing, was based on a complex network of storage infrastructure. The city of Rome is of course the most emblematic case of this challenge of supplying the urban economy. With more than 1.000.000 inhabitants, the Urbs had to ensure the supply in adequate quantities and the proper preservation of all those goods necessary for the functioning of a metropolis: from essential foodstuffs such as the frumentum, oil, legumes, wine and salt; the most precious and delicate goods such as textiles, papyrus and spices; but also other basic raw materials such as fodder for animals, firewood and building materials. The goods came long distances, along the Mediterranean trade route, but also from more local areas, along the Tiber River, its tributaries, and also via the road network. Some of the merchandise actually represented provincial taxes being paid in kind. Several sources report that all these goods, and many others, were contained in the warehouses of Rome after having transited in the warehouses of its ports, in particular Ostia and Portus. They arrived in the city under the control of the State or by free market, in order to satisfy the needs of the population on the one hand and to meet the market needs on the other. The extent and the strategic distribution of storage areas, the high architectural specialization and the monumental size of the warehouses, the planning of the port system between sea and river, as well as the amount and variety of the goods moved, the cooperation between State and private and the economic interests brought into play, makes of Rome a unique case study in the history of urban supply. In the light of new research and the latest reflections on Roman warehouses, we can trace the entire chain of supply of goods toward the Urbs, but also better appreciate the efficiency and articulation of the infrastructures needed to do it.
Paper abstracts
1. Milena Mimmo (Aix Marseille Université, CNRS-Centre Camille Jullian – LabexMed)
Rome. The urban warehouses and the storage topography
I magazzini urbani della città di Roma offrono un punto di vista privilegiato sulla questione dell’approvvigionamento in merci di una delle metropoli più grandi del mondo antico.
Una recente ricerca ne individua circa 200 all’interno del perimetro urbano e permette di chiarire vari aspetti sul loro funzionamento nei vari periodi.
La distribuzione topografica degli edifici sottolinea una netta distinzione funzionale tra il contesto urbano interno e quello fluviale. Sebbene, infatti, quasi tutte le Regiones fossero dotate di magazzini, quelle comprensive di riva fluviale furono attrezzate per funzionare come veri centri di stoccaggio, ognuna con una propria peculiarità. Con un’efficace organizzazione delle rive (banchine, magazzini, discariche), la fascia fluviale si configurò come “diaframma” per le merci sbarcate e momentaneamente stoccate, prima della loro entrata in città. In questo articolato sistema, ciascun settore rivierasco era destinato alla ricezione di specifici tipi di merci, provenienti dai porti marittimi o da quelli fluviali a monte della città.
Estremamente interessante risulta dunque seguire i percorsi delle merci, sia nel contesto urbano interno che in quello fluviale, analizzando le interconnessioni tra magazzini e altri tipi di edifici: da quelli dedicati alla vendita, ai grandi edifici pubblici; dagli edifici residenziali a quelli per le distribuzioni assistenziali.
2. Evelyne Bukowiecki (École française de Rome)
The storage architecture in maritime ports of Rome (Ostia and Portus)
L’architettura dello stoccaggio a Roma e nei suoi porti, sia marittimi che fluviali, è stata l’oggetto di varie recentissime indagini archeologiche. I risultati finora raccolti permettono di definire con sempre più precisione le specificità di quest’architettura utilitaria, sia a livello delle caratteristiche tecniche delle singole celle che nella pianificazione dei importanti cantieri che hanno permesso di assicurare alla capitale dell’Impero un approvvigionamento delle merci regolare ed efficiente.
Attraverso una curata presentazione dei dati nuovi, per alcuni ancora inediti, l’intervento proporrà di paragonare due casi emblematici recentemente indagati: i Grandi Horrea di Ostia e i cosiddetti Magazzini Traianei di Portus. Saranno evocati in particolare i dati raccolti sull’organizzazione dei due cantieri, sulle soluzioni tecniche scelte per la conservazione delle derrate come l’uso dei pavimenti sopraelevati e le proporzioni specifiche delle celle, sulla manutenzione dei magazzini e la gestione dell’acqua necessaria all’igiene dei locali e infine, sulle capacità di stoccaggio e sulla circolazione delle merci e del personale all’interno e all’esterno di questi due importanti elementi dell’articolata rete di rifornimento dell’Urbs.
3. Andrea Guaglianone (Università di Venezia "Ca' Foscari")
The Grain Circulation System within the Urbe: Contextualising the frumentationes in the Urban Texture of the Regio IX
In this paper I will try to examine how the monthly distributions of free grain to the urban citizens of Rome worked, trying to contextualise the service within the urban texture.
Starting from the already well-known problem of the two porticus Minuciae (the vetus one and the frumentaria one), I will try to investigate the original aspect of the buildings where they took place from the Republican to the Imperial era, by means of a new comparative approach involving the archival data (from 1884 to 1941) and the nowadays archaeological evidences. In this regard, reasoning about the connection between these buildings and the urban evolution of the part of the Regio IX where they were, it could allow to reconstruct the relationship between the distribution’s operations and the infrastructures of the area. Therefore, the aim of this paper is to try to explain how the distances between the place of distribution and the storehouses known were covered by streets and passages in a problematic system that had to allow the contemporary presence of the crowd of the plebs frumentaria, the staff of the service and the users of the neighbouring buildings. At last, thanks to a bottom-up perspective of the matter we will be able to understand the relationships and the links between the Minuciae and the other important buildings of the area, like the Circus Flaminius, bringing new light above the question of the connection between the distributions, the ludi and the triumphal processions.
4. Alessia Contino (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma)
Rome and urban wastes: a problem of storage, elimination and reuse
Sistemi di stoccaggio, riuso e eliminazione dei rifiuti sono ampiamente documentati nelle città antiche e hanno costituito una questione rilevante anche a Roma, una tra le città più popolose del Mediterraneo. La gestione dei rifiuti urbani doveva assicurarne lo smaltimento e garantire l’igiene pubblica con un sistema misto di eliminazione e reimpiego. In particolare i rudera, frammenti ceramici e edili, venivano reimpiegati nei materiali da costruzione, trasformandosi così da problema a risorsa cittadina, mentre una parte dei residui organici veniva impiegata nell’agricoltura, nei combustibili e nelle manifatture.
La possibilità di poter confrontare alcuni contesti romani (Mercato Testaccio, Monte Testaccio, Via Sacchi) permette di individuare discariche con differenti funzioni e tipologie costruttive: discariche «non selezionate», destinate genericamente allo smaltimento dei rifiuti, costituite da materiali vari (ceramici, organici, metallici ecc.), come testimonia il sito di Via Sacchi, o «selezionate», come nel caso del ritrovamento del Nuovo Mercato Testaccio, costituite essenzialmente di frammenti edili e ceramici destinati al reimpiego come materiale da costruzione. Eccezionale poi l’esempio di discarica pubblica costituito dal Monte Testaccio.
Oltre a definire il sistema di gestione dei rifiuti, lo studio dei materiali provenienti dalle discariche risulta inoltre particolarmente interessante per la ricostruzione della circolazione e del consumo delle merci nelle città.
5. Giulia Boetto (CNRS)
Loading and unloading: sailing up the Tiber to Rome
This paper will focus on research questions on the loading and unloading of ancient wooden vessels: the sailing maritime ships that arrived carrying different cargoes in the maritime harbours of Ostia and Portus, as well as the smaller ships, called naves caudicariae, towed up to Rome through the Tiber river. All these vessels, characterized by different structural elements, shapes and sizes, were the principal food suppliers of Rome.
If the way of arranging within the sailing maritime vessels the ceramic containers (mainly amphorae) used to transport liquid foodstuff (vine and oil) is well known for Antiquity due to the underwater excavations of a large number of ancient shipwrecks found in the Mediterranean, the question of loading and unloading one of the most important food supplies, the cereals, is subject to discussion. This paper will attempt to propose new hypotheses about this important research question, based mainly on the study of parallels from the analysis of post-medieval, as well as modern textual and iconographic sources.
The paper will also discuss the relationship between harbour structures, quays and warehouses, food supplies and ships though two case-studies: the Grandi Horrea at Ostia and the so-called Magazzini di Traiano at Portus.